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LA NUOVA PAGELLA: COME SARÀ?

 

La nuova scheda di valutazione quadrimestrale, la “pagella”, quest’anno cambierà la sua struttura e il metodo di valutazione. 

Sparirà il voto numerico su base decimale e comparirà un giudizio descrittivo che consente di rappresentare gli articolati processi cognitivi e meta-cognitivi, emotivi e sociali attraverso i quali si manifestano i risultati degli apprendimenti. 

La valutazione però non prevede per gli insegnanti un semplice comparazione tra i voti numerici e la nuova etichetta (10= ottimo; 8 = distinto..), ma cambierà proprio il metodo della valutazione, l’osservazione dell’insegnante sui processi di apprendimento del bambino. 

 

L'importante innovazione parte dal Decreto Legge 22/2020 riporta «...dall'anno scolastico 2020/2021, la valutazione finale degli apprendimenti degli alunni delle classi della scuola primaria, per ciascuna delle discipline di studio previste dalle Indicazioni Nazionali per il curricolo é espressa attraverso un giudizio descrittivo riportato nel documento di valutazione e riferito a differenti livelli di apprendimento, secondo termini e modalità definiti con ordinanza del Ministro dell'Istruzione ... nella prospettiva formativa della valutazione e della valorizzazione del miglioramento degli apprendimenti".

 

L’ottica è quella della valutazione per l’apprendimento che “precede, accompagna, segue” ogni processo curricolare e deve consentire di valorizzare i progressi negli apprendimenti degli allievi”. 

I livelli tendono ad eliminare l’etichettamento dei bambini e la tendenza a fare una classifica tra gli alunni più bravi e quelli più in difficoltà. 

La nuova valutazione ha l’intento di evidenziare i punti di forza dei bambini e potenziare le aree più deficitarie. 

La normativa mette da parte quella che per anni è stata una valutazione classificatoria e in alcuni casi punitiva, per fare spazio a una valutazione finalizzata alla crescita del bambino a renderlo consapevole delle proprie risorse e capacità.

Un’altra componente importante infatti è la capacità di autovalutazione dell’alunno, intesa come riflessione sul proprio processo di apprendimento. 

Sarà fondamentale allora anche da parte dei genitori cambiare la domanda dopo una giornata di scuola o dopo una verifica da “ che voto hai preso?” a “cosa hai imparato oggi? Ti sembra che sei migliorato? Qual è l’argomento che ti è sembrato più facile? In quale secondo te devi ancora migliorare?

 

L’intento del Ministero è quello di far scomparire piano piano il giudizio, il “voto” dalle pagelle e anche dai singoli compiti, creando quindi un profilo di apprendimento del bambino. 

Gli apprendimenti dei bambini saranno espressi secondo 4 livelli di apprendimento: Avanzato, intermedio, base e in via di prima acquisizione. 

 

Avanzato: l’alunno porta a termine compiti in situazioni note e non note, mobilitando una varietà di risorse sia fornite dal docente sia reperite altrove, in modo autonomo e con continuità. 

É come un fiore che dopo essere stato aiutato a crescere e a rispondere al meglio agli stimoli esterni, (girandosi verso la luce, slanciandosi verso l’alto…continua a germogliare e fiorire con le proprie conoscenze e adattamenti. 

 

Intermedio: l’alunno porta a termine compiti in situazioni note in modo autonomo e continuo; risolve compiti in situazioni non note utilizzando le risorse fornite dal docente o reperite altrove, anche se in modo discontinuo e non del tutto autonomo. 

É come un fiore che ha raggiunto la piena fioritura, ma che a volte ha bisogno ancora del giardiniere per essere spostato nella posizione giusta, sostenuto e irrorato. 

 

Base: l’alunno porta a termine compiti solo in situazioni note e utilizzando le risorse fornite dal docente, sia in modo autonomo ma discontinuo, sia in modo non autonomo, ma con continuità. 

Il nostro fiore sta germogliando e sempre con l’aiuto diventerà presto un bellissimo fiore. Ogni fiore riceverà l’aiuto necessario a poter raggiungere lo stadio successivo di crescita. Per qualcuno questo stadio sarà più lungo, per altri basterà poco per fiorire, ma in questo momento più che in altri è importante avere un giardiniere attento e presente e un contesto intorno che lo sostenga e rinforzi. 


In via di prima acquisizione: l’alunno porta a termine compiti solo in situazioni note e unicamente con il supporto del docente e di risorse fornite appositamente. 

Il nostro fiore è ancora all’inizio della sua crescita. Ha bisogno ancora di tanta attenzione da parte del “ giardiniere” per poter crescere, slanciarsi verso l’alto, germogliare e infine fiorire. Ogni seme necessiterà di cure diverse e anche di essere sostenuto e rinforzato per poter crescere. 

 

La classe sarà quindi un grande giardino pieno di fiori, germogli e colori. I fiori già sbocciati mostrano ai piccoli germogli quali sono state le strategie per crescere e fiorire mentre il piccolo germoglio insegnerà ai fiori la costanza e la tenacia nel voler sbocciare. 


 

Federica Ferraris

Psicologa


 

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